Un post fuori luogo – One

Un luogo comune non è solamente uno strumento concettuale, astratto e letterario, per indicare uno stereotipo mentale o sociale, un preconcetto diffuso che prospera grazie alla nostra pigrizia mentale, una specie di funzione matematica nella quale, a prescindere del valore assegnato alle variabili, abbiamo già prestabilito il rassicurante risultato. Esistono anche dei luoghi comuni reali, quelli che si possono vedere, toccare, annusare, e tutto ciò che i nostri sensi sono in grado di percepire.

Uno di questi è Londra.

Londra – Foto ricavata dal sito /poster.4teachers.org

Quante volte avrete sentito dire “vado in Inghilterra” per scoprire poi che la destinazione di cotanto viaggiare è unicamente e prevalentemente Londra.

Lo so che mi sto attirando le ire di chi ama questa metropoli (megalopoli? monopoli? paperopoli?), e sono in tanti.

Lo so che Londra è unica (mi verrebbe da dire, per fortuna!) e che per i giovani (e non) in cerca di un’iniziazione culturale viene considerata una tappa obbligata per una versione moderna del “Grand Tour” di settecentesca memoria.

Lo so che talvolta il “viaggio a Londra” viene concepito, atteso, sentito, pianificato e vissuto, in versione laica, con lo stesso spirito che muove il pellegrino alla Città Eterna o verso La Mecca.

Lo so che poi si torna a casa con mille cose da mostrare, da raccontare, da ricordare, da rimpiangere, perché “ci dobbiamo tornare”.

So tutto questo, giacché ci sono stato anch’io.

Però so anche un’altra cosa, e mi ci son voluti due viaggi per capirlo: Londra non è l’Inghilterra (o la Gran Bretagna, il Regno Unito, quello che è).

Non è che io sia particolarmente furbo, in quanto è stato solamente il caso a mostrarmi quanta distanza fisica e culturale separi quel “luogo comune” da tutto il resto delle Isole Britanniche. Il caso rivelatore ha preso le vesti di una mostra di arte tessile, il Festival of Quilts, che si tiene annualmente in quel di Birmingham.

Odio fare le cose di fretta, mi va sempre di avere del lasco, dei tempi che altri definiscono “morti”, ma che a me piace definire “aperti”, ovvero disponibili all’opportunità e al ghiribizzo, quindi, sbrigato piacevolmente il motivo principale della trasferta, avevo ancora in saccoccia dei giorni per delle scappate “fuori porta”. E li impiegai bene.

Risultato: se volete visitare il Regno Unito (Londra compresa, of course) andate a Birmingham.

Why?

Forse perché Birmingham (Brum per i locali, detti brummies) rispecchia il tipico spirito inglese? No.

O magari perché questa città è particolarmente interessante dal punto di vista turistico? No.

Oppure vi si trova la stessa spumeggiante attività (divertimento, negozi, musei, teatri, ecc.) che caratterizza la capitale? No.

Architettura? No.

Oasi di verde? No.

Panorami? No.

Storia antica? No.

Buona cucina? No.

SPA e relax? No.

Anima tradizionale? No.

Clima? No.

Birmingham è una città industriale di poco più di un milione di abitanti, situata nel West Midland, un territorio prevalentemente pianeggiante il cui orizzonte è mosso da qualche timida collina, e dove scorrono pigri fiumiciattoli dalle acque color kaki.

La città non offre monumenti di particolare valore storico, e la sua opera architettonica più rappresentativa è indubbiamente Il Selfridges Building,

Foto di roberthunt – da Panoramio

un’opera che non lascia indifferenti (ma neppure estasiati).

Birmingham è attraversata da alcuni canali navigabili che si intrufolano tra i vecchi quartieri di case realizzate con mattoni rossi di terracotta a vista, antiche vestigia di una rivoluzione industriale ormai assopita. Il resto sono solamente soldi e cemento, produzione e fretta, scartoffie e centri commerciali.

Chi ama la cucina indiana potrà trovare ristoro con il Balti, nell’omonimo triangolo; ma non si vive di solo Tandoori.

Ma allora perché diavolo si dovrebbe andare in un posto del genere?

Perché è lì.

Se è già qualche annetto che avete lasciato la scuola e magari anche allora in geografia andavate così così (dimmi i fiumi del…), prendete una carta geografica oppure andate in Google Maps e cercate Birmingham. Ecco guardate la sua posizione: è centrale; da lì passa tutto, treni, aerei, strade.

Penso che abbiate già inteso dove io voglia andare a parare ma, come ho detto prima, odio fare le cose di fretta, quindi nelle prossime puntate vi darò ulteriori ragguagli e suggerimenti.

Non è che dovete partire domani, vero?

See You soon.

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Segue…

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6 risposte a "Un post fuori luogo – One"

  1. Pingback: lastoffagiusta.it
  2. Pingback: Andiamo? | UikiLiX
  3. Grazie per essere passata per il blog e si mi è piaciuta molto Londra è stata spesso mete dei miei viaggi perché mio fratello ha vissuto lì per parecchi anni. Birmingham è una cittadina piacevole mete di alcuni inglesi che magari hanno parenti li. Bel post! 😀

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