Non so che giorno sia oggi.
So che domani sarà l’otto marzo, e dopodomani pure. Ma guarda, anche ieri era l’otto marzo, e l’altroieri, e pure il giorno prima! Certo che il mio calendario è ben strano…
Aspetta, aspetta, forse ho capito che giorno è oggi. È il giorno delle frasi fatte, dei luoghi comuni, dei buoni propositi, dei sorrisi condiscendenti, delle melensaggini un tanto al chilo, degli auguri ipocriti, delle vacue celebrazioni, delle romanticherie da rotocalco, delle calcolate sviolinature, della mendacia e di una finta libertà, quella di scegliere ciò che le convenzioni suggeriscono, ovvero come tenere per un giorno un paio di occhiali dalle lenti rosa, per vedere il mondo di un colore che non c’è.
Stamane, per radio, ho sentito un sedicente esperto affermare che, in confronto alla civiltà (si fa per dire) occidentale, in quella cinese, già millenni fa, il femminino era sacro. In Cina? Dove le neonate venivano abbandonate nei boschi e lasciate morire? Ma cos’altro sarebbe disposto a dire oggi per blandire il pubblico femminile, che anche nell’Islam le donne sono sacre? Bah.
Bipedi implumi di sesso maschile, volete fare un regalo alle donne? Lasciate in pace quelle povere mimose, evitate i sorrisini e i complimenti, cancellatevi dalla faccia quella fasulla espressione di generosa solidarietà, risparmiatevi di considerare questo giorno come una gentile concessione, non è una festa comandata, non è l’ultimo di carnevale, non è “l’ora d’aria”, invece è, e sempre dovrebbe essere, un giorno come un altro.
Se oggi volete proprio fare qualcosa di straordinario vi do un suggerimento: per una volta, almeno una, ascoltatele, e cercate di capire. Chissà che poi non diventi un’abitudine.
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Caro Stelio, da uomo a uomo: ti ringrazio per aver detto quello che ripeto ogni giorno ma che nessuno ascolta, soprattutto le donne!
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Repetita juvant…
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Ecco! 😀
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Devo ammetterlo, un pensierino l’ho regalato a mia moglie.
Però l’ho fatto anche qualche giorno fa e non passa giorno che vorrei ripetermi, si, perché mia moglie è la donna.
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Meglio un pensiero di più che uno di meno 🙂
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Le donne hanno votato per la prima volta nel 46 (millenovecentoquarantasei) in Italia. Tanto per dirne una.
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Una? E chi era? 😀
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Mi hai fatto sorridere anche stamani che ho la luna storta… 😀 Grazie. Altro che mimose!!!
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Da anni tutte le feste sono purtroppo strumentalizzate dal consumismo ,vedi il Natale ….festa del papà, della mamma,dei nonni ..ecc ecc… … forse si salva la Pasqua per i credenti , ma ho i miei dubbi… è nato prima l’uovo o la cioccolata?????
Detto questo mio pensiero ,gli auguri penso sia carino accettarli ,ma la donna non ha bisogno di feste, ma di stima reciproca uomo -donna sono dello stesso genere umano con le sue differenze ma il rispetto deve essere uguale sia donna che uomo sempre ogni giorno.
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il fatto è che anche questa è diventata una festa comandata, cioè una di quelle nelle quali bisogna divertirsi “a comando” 😦
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Tanti auguri Manola.
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Grazie Antonio e io auguro a tutti noi donne e uomini buona vita con i pro e i contro. ciao 🙂
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…difatti è quello che dico all’inizio del mio commento e non solo con questa festa purtroppo ,penso anche che la parola “festa” sia impropia per il contesto in cui è nata questa ricorrenza , trasformandola così nel comando del consumismo a tutti i costi.
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L’ha ribloggato su My3Placee ha commentato:
Anche quest’anno, in questo giorno per me assolutamente uguale e diverso da tutti gli altri, mi va di riproporre un mio vecchio post.
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