Votate votate votate

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Tra un mese ci saranno le elezioni amministrative, e il prossimo anno, ma forse anche prima, quelle politiche.
Queste sono le ennesime consultazioni elettorali alle quali son chiamati i cittadini di questo paese, ma stavolta c’è qualcosa di nuovo, anche se antico.
E’ da un po’ che da tutti i punti cardinali della rosa dei venti stanno soffiando i venti dell’antipolitica, a sbuffi, zefiri, brezze, refoli, tutti con la stessa aria, quella di non andare a votare.

Io dissento, mi oppongo a questo atteggiamento di ripudio della democrazia rappresentativa. Comprendo che sempre con maggior difficoltà si riescano a comprendere i comportamenti scarsamente o per nulla etici dei partiti, ma va detto che questi ultimi rappresentano il fulcro di questa nostra struttura democratica, struttura alla quale tutti siamo chiamati a partecipare.

L’articolo 49 della Costituzione indica nettamente la via: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Quindi i partiti siamo noi, e solamente per tramite loro è concesso incidere sulle politiche nel nostro paese.
Dato che noi siamo tutti diversi, è perlomeno ovvio che un solo partito non basti a rappresentarci tutti, e ancor meno saranno rappresentate le nostre istanze in un paese senza nessun partito, ovvero con un uomo solo al comando.

Pertanto ritengo che la scelta di non andare a votare sia in realtà una resa, un lasciarsi “democraticamente” morire, un lasciapassare per tutti i furfanti che vorranno appropriarsi della cosa pubblica, in quanto non guarderemo, non vigileremo, lasceremo fare, avendo scelto di distogliere lo sguardo, magari comprensibilmente schifati.

Io affermo invece che proprio adesso è il momento della massima partecipazione, e come non mai sento crescere in me il desiderio di fare la mia scelta, di farla registrare, di farla pesare, assieme a quelle di tutti gli altri, affinché ne emerga un quadro comprensibile, delle indicazioni chiare e ineludibili.

Quale sarà la mia? In verità non lo so ancora.

Sono estremamente indeciso, e prevedo che finché non sarò nell’intimità della cabina elettorale non riuscirò a sciogliere i miei dubbi. Solamente lì troverò la forza per fare la mia scelta irrevocabile, dare al sistema politico, il quale ha l’obbligo di rappresentarmi, un messaggio inequivocabile. D’altronde le opzioni non son poche. Si va dal banale “sono tutti ladri” al desueto “mangiapane a tradimento”. Anche un invito potrebbe essere adeguato: meglio “che vadano fuori dalle palle” oppure “che vadano tutti a cagare”? Il dilemma non si dipana. Potrei optare anche per qualcosa di più politicamente corretto, del tipo “zavorre che affondano il paese” o magari di scatologico, come “fanno schifo anche al vomito”. Mah. Tutto dipende anche da quanto tempo ho a disposizione per esprimere la mia preferenza, e poi non vorrei dare nell’occhio, altrimenti mi verrebbe bene “banda di estorsori legalizzati, puttanieri voltagabbana, che hanno in testa una cosa sola, fottere, noi e le escort” ma ancora meglio “paraculi senza vergogna che come tenie in trasferta trasformano tutto quello che sfiorano in merda”. Quale preferite? Eh lo so, la scelta è difficile.

Non venitemi a dire che tutto ciò sarebbe sterile protesta, qualunquismo o antipolitica. Provate a immaginare quaranta milioni di elettori che optano per un voto “letterario”, un invito a scomparire (gli altri dieci milioni sono appartenenti ai partiti, loro parenti,“amici”, ricattati, corruttori, incurabili spettatori di Porta a Porta), non vi sembrerebbe un’indicazione politica esplicita, direi lampante? La sentenza democraticamente espressa sarebbe inappellabile: avete veramente stufato, qua se non è zuppa è pan bagnato, vogliamo gente nuova, possibilmente onesta, andatevene!

E voi, che intenzioni avete, andrete a votare?

14 risposte a "Votate votate votate"

  1. Io ci ho già fatto un pensierino sullo scrivere un pensierino, ma qualcosa mi dice che non va bene. Eppure, votare… non saprei per chi. Protesta? Agli pseudo-populisti? Ma per piacere!!! E’ impellente il desiderio, il bisogno di fare qualcosa in prima persona, di metterci la faccia, un po’ come quando mi lamentavo che la musica si insegna da secoli nel solito modo e il nuovo metodo l’ho inventato io. E siccome so che non lo posso fare più, di mettermi in gioco a quei livelli, che ci vuole anche il fisico, allora da un po’ mi sto chiedendo “chi”, “da quale parte” arriverà qualcosa di nuovo. Grillo per carità, ha qualcosa che mi respinge. Devo studiarci, sui movimenti che stanno nascendo. E se gli voglio scrivere, invece che una scheda magari gli mando una mail.

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    • Eccoti un bel filmatino

      Considera quel periodo (1977) e rifletti sui reali soggetti di quella canzone di Edoardo Benato, e ora riporta il tutto ai giorni nostri, vedrai quante similitudini trovi!

      😉

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    • Metterci la faccia è il primo passo per cambiare qualche cosa in questo paese, e scrivere sulla scheda elettorale è un ottimo modo per incominciare a far valere le proprie idee di indignazione ( oppure frustrazione, rabbia o qualunque altro sentimento che si prova verso questo sistema di far politica). Lo sbaglio che in tanti fanno e di pensare che non andando a votare sia una forma di protesta verso la politica odierna, ma in realtà gli si sta facendo un favore, in quanto secondo la legge elettorale tutte le schede bianche, ovvero tutte quelle in cui non ci sia indicata alcuna preferenza per alcun partito, finiscono per essere conteggiate a favore del partito o della coalizione che ha vinto le elezioni.
      Non voglio convincerti a votare per alcuna formazione politica o movimento politico, sia chiaro, ma mi piacerebbe invitare più persone possibili ad andare comunque ai seggi elettorali, per incentivare l’utilizzo di una forma di protesta legittima, l’annullamento della propria scheda elettorale.

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  2. Ero anch’io fino a poco tempo fa propensa di andare a votare ,ma solo per annullare la scheda con qualche scritta ,perchè il diritto di voto è un diritto di tutti,e concordo con Stelio e il commento di Saverio ,in questo paese i diritti sono pochi di fronte ai doveri almeno per la classe più povera ,però ho letto su FB. che contano i timbri delle schede e loro i (politici) prendono 5 euro a scheda……ora… già son incazzata perchè non so chi votare e non voglio votare nessuno di quelli lì che si tirano le poltrone e che come un prestigio tornano sempre in dietro a loro ,e pure prendono una sovvenzione anche sul voto pure
    perso????
    Così mi sono convinta che almeno non andare in tanti debba mettere davanti un segno illuminare perchè la politica prenda atto che qualcosa si sta muovendo contro il loro politicare solo di finanze e che i nostri sacrifici vanno in un buco nero e non basterannno mai se non cambiano seriamente anche con dei loro sacrifici ma veri e sacrosanti,avrei piacere di essere illuminata su questa cosa dei 5 euri che andrebbero ancora a rafforzare la loro già cospicua sovvenzione + rimborsi +privilegi + ecc ecc …. io non ci sto più solo a sacrifici a vuoto e qualcosa si sta muovendo anche nelle piccole persone che forse non contano per il paese ,ma che pagano fino all’ultimo euro , per una crescita anche se lenta ma almeno un po veritiera per un futuro tutto in salita .

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    • Veramente il futuro non è in salita. è in discesa, anzi, la pendenza sta aumentando pericolosamente, ancora un po’ di futuro e alloraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa SPLAT !

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