Tre motivi per non votare PD

Carosello

È unicamente una questione di gusti.
Suppongo di non essere molto originale quando affermo che per apprezzare le ultime mosse del PD ci vuole uno stomaco forte. Anche i personaggi che lo popolano hanno causato in più di qualche occasione precipitose corse verso il cesso.
Per fortuna ora c’è il nuovo che avanza, nel senso che è un avanzo, un fondo di magazzino, un rimasuglio che ci vogliono rifilare, a prezzi fortemente scontati, spacciandolo per la novità dell’anno.
L’idea di base è che basti “rottamare” i vecchi politicanti per risolvere tutti i malanni procurati da questa classe dirigente, per entrare in un’epoca di rinnovamento generale.
L’esponente più in vista di questa “new age” è stato da tempo identificato, si tratta di tale Renzi Sindaco di Firenze.
Anche volendo soprassedere alla naturale diffidenza che mi scatena la sua aria da pretino, pur facendo finta di ignorare a quali personaggi si accompagna (uno per tutti: Nicola Latorre), pur concedendogli il beneficio del dubbio, ovvero che pensi veramente di poter rinnovare e che non sia un volgare epigono, pur tralasciando il fatto che è più un liberista che un riformista, non ho potuto fare a meno di provare una sensazione di malessere (fisico, non psicologico) quando ci ha, finalmente, reso edotti sulla sua idea del Partito Democratico, e, nel caso altamente improbabile che quest’ultimo vinca le elezioni, del nostro disgraziato paese. Con tre spot.
Sì, ha detto proprio “spot”, perché egli presume che l’italiano medio soffra di deficit dell’attenzione, e quindi più di novanta secondi di messaggio non riesca a reggere.
Ma che spot
Ecco quello di una multinazionale che ha riempito i bicchieri di mezzo mondo con una bevanda eccessivamente gassata, dagli ingredienti in parte ancora ignoti, sicuramente zuccherosa e zuccherina, che si è imposta più per la sua immagine che per le scarse proprietà dissetanti, invariabilmente perfetta per rovinare l’aroma dei piatti più gustosi, oppure, l’alternativa più probabile, per coprire il pessimo sapore del “junk food”, il cibo spazzatura che gli USA hanno promosso al rango di business mondiale.
Renzi vorrebbe un PD (e nei suoi sogni, un paese) effervescente, internazionale (ma non “quella” Internazionale che ricorda troppo la sinistra), sapido, e comunque adattabile, liquido, che non macchia (contrariamente al plebeo vino), gradito a grandi e piccini, e soprattutto fresco, molto fresco, o almeno che dia l’idea di fresco.
Inevitabile il rutto liberatorio.
Passiamo ora a un prodotto altrettanto diffuso, una melassa stucchevole e appiccicosa che vi (io mi chiamo fuori) accompagna fin dal primo mattino, e poi a merenda, a pranzo, a cena, e se cadete in una crisi d’astinenza, anche in piena notte. L’utilizzo ignobile (ribadisco, l’utilizzo, non il prodotto per il quale questo aggettivo sarebbe eufemistico) che ne viene fatto per guarnire crêpe, torte, biscotti, gelati, e spuntini vari, rispecchia lo smottamento culturale di un paese che aveva, e in parte ha ancora, una tradizione gastronomica insuperabile. Quant’è facile aprire un barattolo e spalmare quella colla marrone su qualsiasi cosa capiti a tiro, è facile come schiaffare nel microonde una scatola di surgelati, versare in una pentola il brodo pronto, spremere un tubetto di pasta misteriosa al gusto carne, spruzzarsi in bocca un aroma spray. Come lo spot precedente, il target, ovvero le prede da colpire, sono i giovanissimi, i quali, complice l’intransigenza tipica della loro età, imporranno il consumo di questo alimento che non si può certamente definire “salutista”, si esporranno alla possibilità di una “dipendenza” derivante dallo zucchero (sì, dipendenza, proprio come una droga), con tutte le conseguenze del caso (obesità, diabete, sindromi metaboliche, ecc.).
Quanto sarebbe bello il PD di Renzi. Via quelle facce perennemente afflitte, via gli ammonimenti pessimistici, via quei costumi austeri e seriosi, e avanti tutta con la dolcezza. Non avete idea di quanto sarebbe difficile liberarsi di questo PD, vischioso e onnipresente, sempre pronto, ottimo per tutti gli usi, grasso e consolatorio, per addolcire una nuova tassa, una privatizzazione, un episodio di malsanità. Quattro parole del “nuovo” PD e tutto tornerà a posto, come diceva Mary Poppins: “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù. Tutto brillerà di più!”.
Per ultimo ma non ultimo, ecco lo spot per i più cresciutelli, una birra. Non si tratta di una birra qualunque, bensì di una Stout, una birra scura prodotta con malto e orzo tostati, con una gradazione alcolica di 4.2 in volume, abbastanza alta quindi (un vino da tavola si aggira sui 12).
Il messaggio buonista e inclusivo dello spot fa però a pugni con la realtà del consumo di alcolici.
Si badi bene che non sono né un puritano e né un proibizionista, ma proprio perché non lo sono ho avuto occasione di frequentare alcuni posti dove gli alcolici, e questa birra in particolare, vanno per la maggiore. Quando intendo che “vanno” intendo che viene perso il fattore organolettico della bevanda (ottima in realtà) in favore dell’effetto euforizzante dell’alcol. Due sono i fattori negativi (oltre ovviamente a quelli concernenti lo stato di ubriachezza); il primo è che questo tipo di birre “nutre”, ovvero induce a uno stato di sazietà, per cui il forte bevitore poi non si alimenta correttamente, il secondo è che l’eccesso di alcol comporta comunque dei danni all’organismo, dentro e fuori. Di questa birra stout io ne riesco a gustare una pinta, ma non di rado ho visto ragazze poco più che diciottenni scolarsene, in un’oretta, due o tre senza batter ciglio. Se magari queste giovincelle possono apparire spigliate e interessanti di sera al pub, lo sono molto di meno al mattino, quando mostrano al loro pelle ingrigita prematuramente, un accenno di sottogola e di cellulite, e il girovita rovinato da uno stomaco pronunciato, una sofferenza a guardarle pensando che presto, troppo presto, potrebbero dover consultare un nefrologo oppure un epatologo, quando va bene.
Renzi ha scelto questo spot perché richiama quel “I care” di veltroniana memoria, oppure perché proprio questa birra macina fortissimi utili dal merchandising, ovvero dalla commercializzazione di oggetti che portano il loro inconfondibile logo? Non è che, al di là della sostanza, conta più vendere un’immagine, un marchio? E pazienza se poi, marchiati come bovini, ci ottunderemo la mente ingollando a litri (o a pinte in questo caso) ciò che quel marchio finge di rappresentare.
Bene, caro il mio Renzi, tu ci vuoi gasati, americaneggianti, drogati, incolti, e pure ubriachi. Già che c’eri potevi metterci anche il Mulino Bianco e così calavi un poker.
Forse io sarò di gusti difficili, forse mi illudo di essere diverso e invece sono solamente uno sciocco snob, ma non me la sento di partecipare alla tua visione, quindi passo volentieri la mano in attesa di tempi (e uomini oppure donne) migliori.

33 risposte a "Tre motivi per non votare PD"

  1. Vedi il mondo è bello perchè vario. Si, è una frase abusata, fritta e rifritta. Ma calza a pennello. Ecco questi sono tre buoni motivi per cui io, navigante nel deserto desolato della sinistra e da anni oramai fuori da qualsiasi tenzone elettorale, proprio io l’8 dicembre andrò a votare per le primarie del PD e darò il voto a Renzi. Perchè vedi gli anni passano – e per me ex ’68 ino non pentito pesano – e non posso più aspettare l’attesa di tempi – e donne e uomini – migliori.

    Quindi ecco giustificata la carta Renzi. Perchè quelli come Cuperlo, Vendola, Ferrero, i sindacati sempre meno sindacati e sempre più lobbies e compagnia bella li conosco. Li ho conosciuti in 40 anni di militanza. Sempre a riempirsi la bocca di belle parole, ora come allora: lavoro, scuola, solidarietà. Parole appunto.

    Ecco perchè voto Renzi. E poi, sai mai che funzioni.

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  2. Mah… se hai fame e sete, e gli italiani ne hanno, la coca cola la bevi, con gran soddisfazione tra l’altro, la nutella ti sembrerà una manna e una guinness ti farà letteralmente sognare. Come campagna mi sembra più che azzeccata, studiata bene, moderna e originale (almeno per i nostri standard) e potenzialmente vincente.
    Non mi piace Renzi, ma visto quello che ha proposto e prodotto fino ad ora il pd…

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    • Mi duole darti ragione, ma è proprio come dici tu, quando uno è arso dalla sete si beve qualsiasi cosa, acqua sporca, fango, persino una Coca-Cola. Idem se si muore di fame, si arriva all’antropofagia. Se leggi qualche resoconto di assedi scoprirai che, pur di sopravvivere, ci si adatta a tutto.
      E’ doloroso perché questa situazione si ripropone troppo spesso anche in politica, quando la popolazione è socialmente abulica e in balia di messaggi semplicistici. Basti pensare a quali leader generalmente sono stati eletti negli stati sudamericani (ma anche asiatici e africani) appena usciti da un regime dittatoriale.
      Quanto alla campagna (pubblicitaria) di Renzi, è probabile che sia estremamente azzeccata, com’è altrettanto probabile (anzi, quasi sicuro) che io non faccia parte del target di quella campagna.
      Succede.
      Grazie della visita 🙂

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  3. Invece che documentarmi per conto terzi, io preferisco farlo di persona o quanto meno per presa diretta. Nelle news che mi arrivano da Matteo (non ce la faccio proprio a non chiamarlo per nome) ci sono fatti documentati (grassetto), che vado prontamente a controllare, e progetti chiaramente spiegati e motivati (ri-grassetto): ti dice quello che vuol fare e come lo vuol fare. Quello mi interessa. Per quello voterò per lui nel Pd, per la sua lealtà e coerenza (ce ne vuole di stomaco a rimanere lì dopo quello che gli hanno combinato, ma è così che si cambia “da dentro”). Leggiti questo: http://www.lastampa.it/2013/04/12/cultura/opinioni/buongiorno/maledetti-mi-amerete-APllrdZhVWjZqE9O1RUuHO/pagina.html.
    Ed infine non me la sento proprio di non votare, mai (ri-ri-grassetto), per il semplice motivo che anche se ci andiamo in dieci vincono quelli che prendono più voti, e ad occhio e croce, per come stanno andando le cose oggi, sono proprio quelli che non mi piacciono, per usare un eufemismo.

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    • Piano con le agiografie, è ancora un po’ presto per erigere dei monumenti.
      Sul vangelo secondo Matteo potrei anche sollevare qualche obiezione, fa parte di quella percentuale di dissenso fisiologico verso ogni proposta che non può essere accettata fideisticamente al 100%, ma ciò che mi ha disturbato è la scelta consapevole di associare i nostri gravi problemi, sia strutturali che contingenti, la ricerca delle soluzioni percorribili, con degli spot palesemente mendaci. La crisi che stiamo attraversando non si risolve con una spruzzata di generale ottimismo, con atti consolatori e autoassolutori, con il calore di una solidale amicizia. Magari.
      Scelte difficili ci aspettano, e lungo ogni scorciatoia che saremo tentati di prendere ci aspettano i lupi.
      Perdonami, a prescindere dalla mia opinione su quei prodotti, quegli spot mi sanno di presa in giro.

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      • Io credo fermamente invece che la crisi si risolva proprio con l’ottimismo, mentre la critica fine a se stessa e il pessimismo non ci portano da nessuna parte. A Matteo dò fiducia, ma non sono veggente: vedremo, si fa presto anche a toglierla.

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        • L’ottimismo è sempre utile.
          Serve per non uccidersi adesso.
          Serve al giocatore che si sta rovinando con le sue mani.
          Serve al malato quando va in ospedale e aspetta, aspetta…
          Serve al disccupato quando vede che viene assunto un acefalo perché è il parente di…
          Serve quando arriva una cartella pazza, con Equitalia che ti aspetta al varco.
          Serve quando piove.
          Serviva a papi per raccontarci che la crisi non c’era e che bastava essere ottimisti.

          Io sono pessimista, ovvero un ottimista realista. 🙂

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      • L’ottimismo serve anche a chi sopravvive ai problemi familiari che avrebbero ucciso un bue, che viene truffata e riesce ad uscirne vittoriosa… eccetera eccetera eccetera. A chi si rovina col gioco gli servirebbe solo un grammo di cervello.

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        • Non diminuirti. Quello non è ottimismo, è carattere, è forza d’animo, è mordere la vita con ostinazione, è volersi risollevare dopo ogni caduta, è cuore. 🙂
          Anche Don Abbondio avrebbe potuto essere ottimista, tu invece sei combattiva come Pentesilea. 😉

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  4. beh, vedi, quanti mi sorprendono sono proprio quelli che ne vengono dalla tessera del pci e son passati a una sinistra ancor più liberale di quella di Craxi da loro odiato (praticamente hanno perfezionato il suo sistema piramidale che partiva dal mondo del lavoro per prendere in mano questo stato e metterlo al servizio di industriali e banchieri, dal governo D’alema una sinistra fascista, praticamente). Renzi è il perfezionamento di questo sistema, infatti intorno a lui si radunano le peggiori forze di dx e di sx (compresi Dell’Utri e Ligresti, ma l’elenco è lungo e sono tutti volti altrettanto vomitevoli), sta gestendo una città come se fosse di sua proprietà e, viste le forze intorno a lui radunatesi, non ha nemmeno bisogno di far parte di qualche fondazione, come gran parte degli uomini delle grandi città e delle autonomie locali della sx. E che i 68ini ciechi che hanno votato questi fascisti della sx negli ultimi 20 anni voteranno per un demitiano ci sta

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    • Ok, si capisce benissimo con quanta attenzione e obiettività segui Renzi. Hai partecipato attivamente a qualche suo incontro? Sai per filo e per segno quello che ha fatto a Firenze? Io ho il vantaggio di avere amici là e di toccare con mano, altro che discorsi. Bellino Grillo, deh! Lui e Berlusconi li ho smascherati il primo minuto cher sono entrati in politica! E’ che tutti i giorni “ringrazio” Bersani, perché senza il suo comportamento indecente a quest’ora non saremmo in questo stato. Dimenticavo: io nel 68 ero in Vietnam, tanto per saperlo.

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    • Vedo, vedo… purtroppo.
      Ma qui non si tratta più di lotta di classe, ma di individui. Ormai bisogna combattere per non farsi assorbire da un blob istituzionale ed economico.
      Mantenere la lucidità di pensiero in un mondo sempre più compicato è arduo.
      Respingere le sirene dell’adeguamento al comune sentire è faticoso.
      Rifuggire dal consumo di massa è scomodo.
      Guardare oltre una bella facciata per scoprire la vera sostanza è deprimente.
      Cercare un senso nella nostra lotta personale è spesso fonte di dubbi.
      Ciò che mi appare chiaro ogni giorno di più è che qualcuno (chi? Le multinazionali? I potentati economici? Le mafie? La Spectre?) cerca di far sparire una parte della società che il capitalismo definisce “classe media”, gli anticapitalisti chiamano con disprezzo “borghesia”, ma che io preferisco definire “area non allineata”.
      I componenti di questa area sociale, non essendo ricca, non ha grossi interessi da proteggere, non difende a spada tratta lo Status Quo, per cui, in qualche caso, nel cambiamento vede anche delle opportunità.
      Al di sotto di questa classe, una massa di individui ha ben altro da pensare. Sopravvivenza, precariato, deficit edilizio, e altri argomenti simili occupano perennemente le loro menti. Sarebbero disposti a lottare, certo, ma più in là del piatto di lenticchie non riescono a immaginare.
      Come vedi, il nemico del potere è appunto questa “classe media” che è abbastanza istruita e autosufficiente per mettere i bastoni tra le ruote di ogni progetto massificatore (consumi, energia, materie prime, cibo, ecc.).
      Ecco allora che la crisi attuale, guarda caso, va a sottrarre le maggiori risorse proprio alla classe media, trascinandola verso le ristrette gabbie del proletariato, ricattandola con la paura, illudendola con vuote formule magiche (PIL, ripresa, consumi,…) 😦

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      • ora che mi ci fai pensare, nelle due occasioni in cui ho visto una reazione popolare (dei lenticchiari) è stata proprio questa classe media che ha preso in mano il gregge per dirigerlo verso mete meno bellicose.. Per quanto riguarda la tua domanda sul qualcuno… le banche, e i grandi gruppi finanziari alle spalle, capita la fine dell’era industriale, e vista la totale degenerazione della classe dirigente, non fanno altro che guadagnare soldi sullo sfascio. Questo credo che in Italia si sia palesato con la svendita delle città agli istituti di credito dall’inizio di questo millennio, ma chissà quand’è partito. Per quanto mi riguarda è dall’84 che sostengo che le strutture in Italia ci sono tutte, e che quindi vedo ogni grande opera come un ladrocinio, e che era finita l’era industriale lo si poteva capire ai tempi della prima guerra del golfo, con la connessa guerra dell’acciaio. 1991?

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  5. ne aggiungo una che mi piace 🙂
    Renzi piace alla finta sx perché alla leopolda ha presentato l’amichetto imprenditore a cui da anni svia i milioni, come Berlusconi presentò Dell’Utri al congresso di Forza Italia dopo la condanna per associazione mafiosa

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    • Io sono di sinistra e “vera” da tempi insospettabili e ho passato gli anni lottando, specialmente contro i compagni di idee, fra i quali ho trovato solo qualche esemplare che ne valesse la pena. Ma l’ho trovato. Forse proprio perché mi sono data da fare e non mi sono abbandonata alla protesta sterile e alla critica contro tutto. Se cerchi il male lo trovi; magari trovare il bene è un tantinello più difficile. Te lo richiedo: l’hai visto tutto l’incontro alla Leopolda?

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      • beh, l’ultimo partito di sx è morto nell’84, quando dp da partito orizzontale si dà una struttura veriticale. Se sei di sx dovresti stare ben distante dal governo d’alema esprime una politica contro il lavoratore e a favore di banche e industriali come il pd. E sinceramente di vedere uno spot pubblicitario di qualche giorno quando conosco la storia di renzi e quando sentondolo parlare risento i discorsi degli ultimi 20 anni, pieni di retorica e sempre traditi dagli atti a seguire. 20 anni nei quali la sx ha guidato il cartello delle multiutility e delle ex irizzate allo sfascio. La prima cosa che ha fatto Renzi a Firenze è stata quella vaccata dell’erba sintetica nella piazza del duomo, proseguendo con la distribuzione di milioni agli amici che già aveva fatto partire quando era in provincia. Cosa tocchi con mano? I milioni che spariranno col tunnel sotto santa maria novella? quelli che fanno sparire dalle ex municipalizzate?

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        • Questo è l’ultimo mio intervento, poi puoi dire quel che ti pare che io non mi ci perdo più. Ho la brutta abitudine di vedere le persone alla prova dei fatti, prima di dire che “non faranno”, ma questo è un mio vezzo. Di sinistra, di destra, o su è giù, è un’abitudine a cui non riuesco a rinunciare. Il fatto che il centro di Firenze sia stato liberato dallo smog che colorava di marrone una piazza di marmi bianchi e verdi, poco importa. Poi mi piacerebbe sapere i nomi degli amici a cui ha elargito i suoi benefit Renzi, e l’ammontare di ciascuno. Perché quando si dicono certe cose bisogna anche documentarle, anche se B. non fa testo, perché a lui la documentazione fa un baffo. Io parlo di sinistra quella del cuore: l’hai presente D’Alema? tutta un’altra storia! Infine, non mi risulta che sia stato un governo Renzi per 20 anni: hai visto cose che noi umani…?
          Ora ti lascio: vado a leggere le news di Renzi e poi telefono come al solito alla mia amica fiorentina per sentire se è vero. 😉

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  6. Ci ripenso: ma che mi sgolo a fare? C’ho un bagaglio di esperienza a cui posso sempre attingere come a una fonte inesauribile: la politica l’ho girata in lungo e in largo, e le mie idee nel cervello si sono formate col tempo, non sono francobolli di serie appiccicati con lo sputo. Non ne ho più voglia di comunicare col linguaggio dei sordomuti: se proprio devo comunicare, preferisco insegnare musica. Ciao gente.

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  7. La melassa chiamata “Pd” adesso dovrebbe esser coo- guidata da un laburista7pseudo-democratico/democristiano ma non troppo, finto Sindaco e finto giovane tale Renzi, ricordiamoci pero che il vero segretario di questa melassa si chiama Giorgio, ( pardon, Re Giorgio).
    Chi ci sguazza da una vita in questa politica non potrebbe esser più felice, poichè un personaggio cosi vicino alle loro esigenze, non lo si trova tanto facilmente..
    Il resto del popolo italiano, in particolare il popolo della sinistra moderata, ormai forzato in questi anni a tapparsi il naso e diventato affetto da anosmia , cioè la perdita completa del olfatto con la conseguenza che non riesce a sentire l’odore che sara loro rifilato loro sotto il naso nei prossi anni; solo quando lo sentiranno in bocca capiranno in quale guaio si sono cacciati.

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