L’oro del Carso

Dal blog www.ultimelune.it

FZ82

Arancio, senape, ruggine, vinaccia, mandarino, rame, mattone, camoscio, eccetera, sono i colori che si possono incontrare in questa stagione passeggiando per la landa carsica. Questa volta sono andato in cerca d”oro, in tutte le sue gradazioni, dall’oro verde all’oro vecchio.

L’oro del Carso

Frontieri

P1020333 - Copia

Ogni tanto capita che mi venga la voglia di affliggervi con uno dei miei rovinosi sproloqui, mai solari, mai promettenti, mai scorrevoli, e sempre troppo lunghi.
Questa volta ho messo nel mirino tutti quelli che guardano con simpatia più o meno dichiarata una futuribile italexit, i quali, per motivi meramente geografici, poco o nulla hanno vissuto accanto a una frontiera o a cavallo di una frontiera, perciò ne parlano senza cognizione di causa.
Nel blog
ultimelune.it ho riportato alcune mie riflessioni al riguardo, ma sono talmente intrecciate che il testo si è trasformato in un labirinto degli specchi. Il titolo apparentemente sbagliato dovrebbe mettervi sull’avviso, perciò se deciderete di inoltravi nei meandri di quello scritto lo farete a vostro rischio e pericolo. Siete avvertiti…

Frontieri

Buona lettura 🙂

Un treno per la Toscana

AlberiToscana

In Lucchesia non c’ero mai stato, e del resto non sono mai stato nel 99,99% del mondo, però stavolta avevo una scusa per andarci, ovvero la serata di un premio letterario che si è tenuta in quel di Benabbio.
Allora, già che c’ero, ne ho approfittato per visitare quei posti a me ignoti, giusto una scorreria di qualche giornata, quelle che mi sono bastate per ricavarne delle riflessioni che ho riportato nel mio blog
ultimelune.it .
Potrebbe darsi che qualcuno trovi qualche mia considerazione fuori luogo, come pure che io abbia peccato di approssimazione, in fondo per comprendere è necessario conoscere, e per conoscere è necessaria la frequentazione, ma è pur vero che non di rado la prima impressione è quella giusta.
Vedete voi…

Un treno per la Toscana

Buona lettura 🙂

Paste al mus

Quando vado a zonzo non manco mai di portarmi dietro la mia fedele bridge. Succede infatti che mi capiti di fare incontri inusuali, imprevisti, e quindi sorprendenti, perciò mi ci vuole un attimo per estrarre la macchina fotografica dalla custodia che tengo allacciata alla cintura come se fosse la fondina di una pistola, accendere e sparare, ops, volevo dire scattare.
In effetti un’arma la mia bridge talvolta lo è, come in questo caso dove sparo a zero su uno scandalo che ho avuto la sfortuna di scoprire pochi giorni fa, uno spreco economico e una vergogna imperdonabile.
Sul post Paste al mus del blog ultimelune.it troverete alcune amare considerazioni che il degrado del quale sono stato spettatore ha generato, e ovviamente la testimonianza visiva di quel deprimente incontro.
Ringrazio l’artista Arnaldo Flego che mi ha concesso di scoprire quello sfacelo, anche se tutto sommato la faccenda non ha fatto che rinforzare la scarsa opinione che già ho sulla conduzione e mantenimento delle storiche peculiarità locali.
Una precisazione per chi non è di queste parti: il detto “paste al mus” significa dare dei costosi pasticcini a un asino, cioè il massimo dello spreco in quanto, anche se fossero squisiti, la bestia non sarà in grado di apprezzarli.


Paste al mus

Buona visione (forse).